L’emergenza climatica e noi.

Nel 2150…

“Nel futuro, parlo del 2150 per esempio, immagino che in FVG e in Italia sarà molto più caldo. Non pioverà incessantemente nei mesi primaverili e non vi saranno più i temporali estivi, che già adesso sono molto più rari. Molte città che si affacciano al mare, perfino dove sto scrivendo io o state leggendo voi, verranno sommerse. In Piazza Unità o nel porto vecchio di Trieste si camminerà con gli stivali, per il livello d’acqua alto. La causa sarà l’innalzamento del mare a sua volta dovuto allo scioglimento dei ghiacciai. Probabilmente in Italia ci sarà un aumento di temperatura generale, di ben 2 gradi. Sembra poco ma non lo è.

I miei nipoti andranno in montagna per sopravvivere. Molti inizieranno a comprare terre per coltivare viti olivi ad alta quota. Cambieranno anche i sapori dei prodotti, poiché cambieranno terreni e il clima. Perciò il nostro palato dovrebbe abituarsi a nuovi gusti. Per innaffiare le piante potremmo prendere l’acqua del mare e desalinizzarla per renderla dolce.

Avere una nevicata sarà molto raro in pianura e gli animali dovrebbero adattarsi a nuovi climi caldi o morire. I bambini avranno altri animali domestici: magari scimmie o tucani.

Solo in quel momento il mondo sarà più consapevole di aver sbagliato.

Ma non sarà ancora tardi per vedere nella mia regione e nel resto di Italia: pannelli solari ed auto elettriche, ampie zone di riciclo per la plastica e la carta. I tetti delle case non saranno più spioventi, ma piatti perché non nevicherà più.”

Francesco V.F.

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