Questo spazio
è diventato un libro
partecipato
Il primo social book
dedicato all’emergenza climatica
in Friuli Venezia Giulia
Il progetto CambiaVenti intende sensibilizzare i giovani del Friuli Venezia Giulia sui temi dell’emergenza climatica e della sostenibilità ambientale.
Per questo l’Associazione Museo della Bora ha ideato una serie di attività che hanno previsto in una prima fase un momento formativo, con la partecipazione di esperti sui temi del clima e dell’ambiente, ma anche attivisti, artivisti e ideatori di buone pratiche.
Nella seconda fase, questi incontri hanno ispirato la creatività dei giovani, attraverso contributi visivi e di testo. I contenuti prodotti sono stati pubblicati su questo sito e sono diventati un libro.
Fino a qualche tempo fa si parlava di cambiamento climatico. Oggi si parla di emergenza climatica. Perché? Per capirlo basta leggere le notizie sui giornali, in TV o sul web, o semplicemente guardarsi attorno. Pensiamo a quello che è successo quest’estate in Germania. Alluvioni, distruzione, fango, vittime.
Ma questi disastri li vediamo sempre più spesso anche in Italia, e sono la norma in paesi molto poveri, dove gli eventi estremi sono una triste abitudine. Le grandi precipitazioni che diventano sempre più frequenti e intense sono una manifestazione della trasformazione climatica in corso.
Non è l’unica: i ghiacciai si stanno contraendo rapidamente, i mari si stanno alzando (il nostro mare si sta riscaldando, tropicalizzando, con tutto quel che ne consegue). D’estate viviamo ondate di calore sempre più insopportabili che provocano siccità e danno forza agli incendi. E potremmo ancora continuare…
Questi scenari, confermati dai dati dell’IPCC Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico non fanno pensare a nulla di buono per il futuro.
Dalla rivoluzione industriale, ma ancora più negli ultimi decenni, la temperatura dell’atmosfera è aumentata più in fretta che nel passato. Abbiamo capito che l’uomo è stato in grado di modificare il clima.
Questa è nello stesso tempo una cattiva notizia ma può essere anche un po’ buona, nel senso che possiamo fare ancora qualcosa per le generazioni future sulla terra. Si dice che la terra ha la febbre. La medicina siamo noi!
Se ci daremo da fare riducendo le emissioni di CO2 e facendo ancora molto altro potremo continuare a vivere su questo pianeta adattandoci ai cambiamenti.
Un obiettivo possibile
L’obiettivo dell’accordo di Parigi è far sì che la temperatura entro il 2100 non aumenti di più di 1,5° C rispetto al periodo preindustriale.
1,5° C sembrano pochi, ma pensiamo a quando abbiamo la febbre e a come stiamo male. E adesso proviamo a immaginare come starebbe male la terra…
Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo ridurre le emissioni di CO2 e puntare sulle fonti d’energia rinnovabili, favorire il reimpiego delle risorse, il rispetto dell’ambiente e l’utilizzo di tante buone pratiche.
“Cosa c’entra?” direte voi. Noi del Museo della Bora siamo una piccola associazione, ma abbiamo un grande entusiasmo.
Siamo ottimisti per natura e crediamo che ognuno nel suo piccolo possa fare qualcosa per ridurre la febbre del pianeta.
Di certo, dobbiamo dare tutti una mano. Proviamo a far cambiare il vento. Insieme!